In questa pagina offro il sunto di alcuni articoli firmati da Harald Vogel come note di commento a sue incisioni discografiche. Anche se ormai sono trascorsi diversi lustri (il restauro di Stade risale al 1975, e al 1985 quello di Norden), e le ricerche hanno sicuramente compiuto progressi, il metodo e la sostanza della discussione sono consolidati.

  • Stade, St. Cosmae-Kirche: organo Hus/Schnitger (1675 – Ahrend 1975)
  • Norden, St. Ludgeri-Kirche: organo Schnitger (1688 – Ahrend 1985)

In occasione del restauro dell’organo Schnitger/Hus nella Cosmae Kirche di Stade nel 1972 Harald Vogel fu incaricato di compiere una ricerca sui sistemi di accordatura usati negli organi nella Germania settentrionale durante i secoli 17 e 18 sulle base delle fonti originali.

Il risultato inatteso mostrò la netta prevalenza del sistema mesotonico e delle sue varianti. Non si riuscì a dimostrare la diffusione di altri sistemi “ben temperati”, nonostante se ne potesse arguire la presenza dall’uso di tonalità distanti (con molte alterazioni in chiave) nella letteratura organistica tedesca settentrionale. Perciò dalle ricerche emerse una precisa discrepanza fra le tonalità richieste dalle fonti musicali e quelle effettivamente praticabili con i sistemi di accordatura riscontrati.

Oggetto di studi approfonditi è la comparsa verso l’inizio del XVIII secolo di versioni trasposte di brani organistici, inclusa un’opera del giovane Bach scritta nello stile della Germania del Nord (BWV 566 in Mi maggiore / Do maggiore). La maggioranza di queste composizioni in tonalità “ben temperate” (come appunto Mi maggiore o minore) mostra un parco uso della modulazione e quindi con la trasposizione in toni privi o quasi di alterazioni in chiave (per esempio Do maggiore o Re minore) l’ambito di 12 note [*] previsto dal mesotonico (in cui l’enarmonia non è praticabile) non è superato. Ad esempio il Preludio in Mi minore di Buxtehude (BuxWV 143) richiede 11 note, e fra queste alcune non sono disponibili nel sistema mesotonico. Trasposto in Re minore il brano rientra esattamente nell’ambito mesotonico compreso fra Sib e Sol#.

Kerala Snyder (v. il suo saggio Bach and Buxtehude at the Large Organ of St. Mary’s in Lübeck, in C. B. Fisk, Organ Builder, Essays in his Honor, vol. I, Easthampton, Massachusetts, 1987) portò un contributo chiarificatore scoprendo i documenti relativi all’accordatura degli organi della Marienkirche di Lubecca, della quale, per incarico di Buxtehude, si occupò l’organaro Briegel per 4 giorni e mezzo nel febbraio del 1683 e per 31 giorni e mezzo in seguito durante la stagione autunnale. Si ipotizza che Briegel abbia modificato l’impianto di accordatura dei due strumenti rendendolo in qualche modo “ben temperato”, forse seguendo uno dei modelli di Andreas Werkmeister, con cui Buxtehude aveva buoni rapporti. Prima di allora l’accordatura degli organi della Marienkirche doveva somigliare al temperamento che attuamente troviamo nell’organo Schnitger della Ludgeri-Kirche a Norden.

Il temperamento mesotonico modificato di Norden, con terze maggiori leggermente larghe e la quinta del lupo un po’ migliorata tra G# e Eb, permette di portare a 14 le note in cui è divisa l’ottava, con l’aggiunta di D# e Ab. Questo sistema permette un uso limitato delle triadi di Si maggiore e Fa minore, e può considerarsi come un ponte tra il sistema mesotonico e quello equabile moderno. Quasi tutti i preludi a corali di Buxtehude si possono eseguire con questo sistema d’accordatura, e il limite delle 14 note è valicato, spesso in modo passeggero, solo in pochi luoghi. Questo ambito era già ben delineato nelle opere di Scheidemann e Tunder. Inoltre, si deve notare che Scheidemann e Jacob Praetorius suggerirono questo tipo di temperamento in occasione del collaudo dell’organo nella Liebfrauenkirche di Brema nel 1641.

Nella sua opera Organographia (1619) alle pagine 148-158 Michael Praetorius descrive la prassi consolidata di accordatura di tipo mesotonico. Essa consiste di 8 terze maggiori pure su Mib, Sib, Fa, Do, Sol, Re, La e Mi e di 11 quinte temperate (d’oltre 1/4 di comma sintonico) su Mib, Sib, Fa, Do, Sol, Re, La, Mi, Si, Fa# e Do#. Ciò comporta 4 terze maggiori larghissime (= quarte diminuite) sopra Si, Fa#, Do# e Sol# ed una quinta del lupo (= sesta diminuita) fra Sol# e Mib: quindi non è possibile suonare nelle tonalità maggiori di Si, Fa#, Do# e Sol# e nemmeno in quelle minori di Lab, Mib, Sib e Fa.

Oltre a questa prassi d’accordatura, comune in tutt’Europa intorno al 1600, Praetorius descrive alcune varianti, che hanno come obiettivo una moderazione degli intervalli “del lupo” (pagina 155). Gli intervalli maggiormente dissonanti sono stati ridotti, ma non sono ancora usabili con piena soddisfazione. In occasioni speciali veniva presa un’altra soluzione e cioè la spezzatura di un cromatico in due tasti sovrapposti. Praetorius descrive l’uso di due spezzature (Re#/Mib e Sol#/Lab), che portano a 14 le note di un’ottava, nel grande organo di Compenius in Bückeburg e l’organo di Fritzsche nella cappella di palazzo a Dresda, dove Heinrich Schütz prestava servizio (Organographia, p. 185-188).

Una terza possibilità è descritta in una fonte del 1641: la relazione di collaudo dell’organo costruito dai fratelli Sieburg nella Liebfrauenkirche a Brema, firmata da Jacob Praetorius e Heinrich Scheidemann. Il testo recita: «Joh. Siborch cercherà di migliorare quanto possibile la quinta fra La e Re, allargare le terze e ritoccare la quinta battente [cioè il lupo tra G#-Eb, n. d. r.]». L’autorevolezza dei due grandi organisti tedeschi rende questa fonte particolarmente importante. In contrasto con le disposizioni di Michael Praetorius le terze vanno un po’ allargate e il tritono dev’essere stretto. La struttura del sistema mesotonico modifica gli intervalli del lupo che rimangono sì dissonanti, ma più tollerabili. Ciò si nota in particolare nella terza Si-Re#, che compare frequentemente nelle opere di Scheidemann, di Tunder e dei compositori della generazione seguente. Un chiarimento sulla modificazione del sistema mesotonico ci viene dato nel collaudo eseguito dai tre organisti Evert Haverkamp (Amsterdam), Nicolaas Woordhouder (Rotterdam) e Ae. E. Veldcamps (Den Haag) nel 1721 in occasione del compimento di grande organo Schnitger a Zwolle:

Troviamo che l’accordatura dell’organo sia nel complesso accettabile; tuttavia non ci sembra condotta secondo l’Arte, come siamo abituati in Olanda, giacché le terze Sol-Si e Sol-Mi sono piuttosto larghe, per migliorare un po’ la terza Si-Re#.

Un dettagliato studio sullo sviluppo dell’accordatura nell’organaria tedesca settentrionale si trova negli scritti in memoria del costruttore americano Charles Fisk (H. Vogel: Tuning and temperament, as beeing used in the North German school of the 17th and 18th centuries). Qui basterà citare solo il sistema d’accordatura che è emerso nel corso dei restauri allo strumento costruito nel 1694-99 da Joachim Kayser a Hohenkirchen: qui le canne originali presentavano corpi di lunghezza intatta (v. Fritz Schild, Bericht über die Restaurierung […] in Hohenkirchen, Wilhelmshaven, 1974). Il sistema rinvenuto collima in modo accettabile con il mesotonico modificato adottato nel restauro di Santa Cosma a Stade nel 1975. Esso presenta una regione centrale, entro l’ambito dei modi ecclesiastici, impostata secondo lo schema del tono medio, ed una zona periferica con quinte perfette e due quinte un po’ larghe. Ciò permette di eliminare il lupo del tono medio a quarti di comma.

Stade

quadrante dei temperamenti delle quinte nel sistema di Stade
quadrante dei temperamenti delle quinte nel sistema di Stade

Segue qui sotto la descrizione particolareggiata dell’accordatura a Stade:

Nota Cents    Quinte  Terze
c       0.000 -5.3766  0.0000
c#     81.426  0.0000 30.3057
d     193.157 -5.3766 -0.0000
eb    289.834  4.3013 20.4310
e     386.314 -5.3766 10.7531
f     498.045  0.0000  5.3766
f#    579.471  0.0000 30.3057
g     696.578 -5.3766  0.0000
g#    783.381  4.4982 30.3057
a     889.735 -5.3766  5.3766
bb    996.090  0.0000 10.7532
b    1082.892 -5.3766 20.6279

N. B.: IL COMMA È SINTONICO!

Per l’accordatura dell’organo Schnitger di Norden si sono seguite le indicazioni di J. Praetorius e H. Scheidemann sull’allargamento delle terze maggiori. I valori di queste modifiche alla purezza dell’intervallo sono stati dedotti con metodo storico-scientifico: si fondano in parte su documenti e in parte su considerazioni teoriche. Il risultato è inquadrabile nel temperamento di -1/5 di comma pitagorico.

Le prime considerazioni sul comportamento dei battimenti nei sistemi con il lupo temperato in funzione del quinto di comma pitagorico risalgono agli anni Settanta, grazie all’organaro americano John Brombaugh, che già nel 1968 accordava i propri strumenti con sistemi inequabili. Il primo strumento accordato con un sistema temperato di 1/5 di comma fu l’organo corstruito per la Stanford University in California ad opera di Charles Fisk. Una completa descrizione di questo sistema si trova nell’articolo di Herbert Anton Kellner, Wie stimme ich selbst mein Cembalo?, Frankfurt (Main], 1979.

Un’altra fonte molto importante per la ricerca del temperamento da applicare a Norden è stato Andreas Werckmeister in Kurtzer Unterricht, wie man ein Clavier stimen und wohl temperiren könne:

Ich kan mich nicht genung verwundern wen man die alte hypothesin behaupten will, das alle Quinten ein viertel eines Commatis in gantzen Clavier herunter, und alle Tertien rein seyn müssen, da ich doch in ihren Orgel-Wercken gefunden, daß die meisten Tertiae majores zu groß, und über sich schweben […] Es findet sich auch in den alten Wercken nicht, daß die Quinten 1/4 Comat. wie sie vorgeben schweben solten, es würde sonst wunderlich heraus komen, die letzte Quinta wolte den Hunden und Raben zu Theile werden.

Un sistema mesotonico modificato che richiede terze maggiori larghe ed elimina il lupo è la Norder Stimmung (il sistema impiegato in Germania settentrionale): il suo confronto con il Werckmeister III e con il mesotonico del quarto di comma mette in luce la vicinanza tra i primi due, per la possibilità di eseguirvi accordi di Si maggiore e Fa minore. Secondo quanto emerge da documenti relativi alle accordature di organi in Germania settentrionale fra il 1640 e il 1740, sembra che questo modello di sistema mesotonico modificato fosse predominante. Prima del 1700 la diffusione di sistemi ben temperati si verificò solo nelle zone sotto la diretta influenza di Werckmeister, nella zona orientale dello Harz, Braunschweig incluso. Per esempio, fallimenti di conversione dal mesotonico ad altri sistemi ben temperati sono testimoniati in organi della vicina regione di Hildesheim ben addentro al XVIII secolo (si veda H. J. Biermann: Organographia Hildesiensis Specialis, Hildesheim 1738). Probabilmente per l’influsso di Werckmeister, intorno al 1700 in Thuringia sistemi ben temperati erano in uso in vari luoghi. Altre ricerche condurranno senza dubbio a nuove importanti scoperte sull’estetica organistica nella regione natale di Bach. Sicuramente nella Germania settentrionale, soprattutto nelle grandi città anseatiche, il sistema ben temperato non era usato, e le modifiche richieste da Buxtehude nel 1683 per i suoi organi nella Marienkirche a Lubecca sono un’eccezione.

Norden

quadrante dei temperamenti delle quinte nel sistema di Norden
quadrante dei temperamenti delle quinte nel sistema di Norden

Il sistema qui illustrato e adottato a Norden in seguito al restauro del 1985 ad opera di J. Ahrend, prevede che nel circolo delle quinte sette (da F a F#) siano temperate di -1/5 di comma pitagorico, e siano separate dalle due quinte larghe +1/5 che servono a chiudere il giro (Bb-Eb-G#) da tre quinte pure (Bb-F, F#-C#-G#).

Nota Cents    Quinte  Terze
c       0.000 -4.6920  2.7383
c#     85.533 -0.0000 30.8903
d     194.526 -4.6920  2.7383
eb    294.135  4.6920 16.8143
e     389.052 -4.6920 12.1223
f     502.737 -4.6920  2.7383
f#    583.578  0.0000 30.8903
g     697.263 -4.6920  2.7383
g#    787.488  4.6920 26.1983
a     891.789 -4.6920  7.4303
bb   1000.782  0.0000  7.4303
b    1086.315 -4.6920 21.5063

N. B.: IL COMMA È PITAGORICO!

È pensabile che sin dal 1683 Buxtehude abbia intrapreso un nuovo cammino artistico. All’epoca quarantatreenne, era stato organista alla Marienkirche per 15 anni; le sue cantate indicano che in questo periodo compositivo fu particolarmente fecondo. Del 1674 è la pubblicazione della Trauermusik auf den Tod seines Vaters (BuxWV 76), in cui la maestria contrappuntistica raggiunge vette superate solo da Bach.

Il repertorio organistico di Buxtehude contenuto nella più antica fonte datata, Yale University Codex E. B. 1688 (Music Library LM 5056), fu compilato tra il 1683 e il 1688 da ignoto. Tranne il Paeludium in mi minore (BuxWV 142), le composizioni restano entro l’ambito del sistema mesotonico modificato. Per la severità contrappuntistica e l’uso ristretto di cromatismi esse rappresentano il primo stile compositivo dell’autore. Dal 1683 egli ha decisamente intrapreso lo studio delle possibilità espressive del sistema ben temperato, che lo spinge verso tonalità lontane dai tradizionali modi ecclesiastici. Non desti quindi meraviglia il fatto che non ci siano fonti per le versioni anteriori (trasposte) di opere in tonalità ben temperate come Re maggiore, Mi maggiore, Mi minore o La maggiore. Accettata l’ipotesi d’una versione originale mesotonica di queste composizioni, si apre uno squarcio sulla creatività e sui nuovi orizzonti di Buxtehude, ancora inesplorato a causa della povertà delle fonti musicali (è nota la totale mancanza sia di autografi sia di copie da circoli vicini all’autore).

Dunque l’opera di Buxtehude può essere divisa in una fase improntata al sistema mesotonico, e una successiva al 1683 rivolta al sistema ben temperato. Le opere per periodo anteriore al 1683 non presentano problemi se eseguite col sistema ben temperato, mentre il contrario non sempre è possibile. Buxtehude si colloca nella fase di transizione dal sistema mesotonico a quello ben temperato sia per la prassi compositiva che per quella esecutiva. Nella produzione artistica il passaggio non è nettamente marcato, ma avviene per gradi. L’ascolto di uno stesso brano in versioni differenti per sistema di temperamento può dare un’idea della flessibilità armonica e melodica che anima la produzione tastieristica di questo autore.

Chi fosse interessato può scaricare i due sistemi di Stade e Norden in formato .SCL da usare con Scala.


Nota Bene:

In questo contesto con il termine “nota” si intende il grado della scala enarmonica (Do, Do#, Reb, Re, Re#, Mib, Mi…); è noto che i sistemi mesotonici non permettono la completa circolazione fra le tonalità poiché con i consueti 12 tasti per ottava almeno 5 altezze (Reb, Re#, Solb, Lab, La#) non sono disponibili.

^ torna all’articolo ^

Sistemi di transizione: Arp Schnitger