Premessa

In questa pagina ho riassunto le notizie relative all’aspetto tecnico contenute nell’articolo di Oscar Mischiati, L’organo italiano tra storia e arte, pubblicato nei Quaderni del Centro Culturale S. Agostino, Aprile 1988, a cura della Biblioteca Comunale di Crema.

La relazione, benché datata, contiene ricche informazioni raccolte in modo organico e fornisce una visione vasta e necessariamente schematica della storia organaria del nostro paese. Ancora purtroppo non disponiamo in Italia di una summa della tradizione organaria degna di stare a fianco delle opere in lingua francese e tedesca.

L’organo è il prodotto di molte competenze artigianali: falegnameria e carpenteria, metallurgia e meccanica, produzione e distribuzione dell’aria, intonazione e accordatura delle canne.

Tratteremo qui alcuni aspetti tecnici, in particolare i materiali e le caratteristiche costruttive tradizionali italiane.
Per l’aspetto storico rimando al relativo post riassunto dall’articolo citato.

L’organo è lo strumento musicale che produce suoni per mezzo di canne. Queste sono alimentate dall’aria prodotta dalla manticeria, convogliata nel somiere e controllata da tasti e registri.

Rispetto agli altri strumenti musicali a fiato e a corda, nell’organo ad ogni nota corrisponde quantomeno una canna. Questa caratteristica lo accomuna con gli altri tipi di strumenti a tastiera.

Le parti fondamentali dell’organo sono:

  1. il complesso dei comandi: tastiera, pedaliera, registri, accessori;
  2. le trasmissioni (quelle meccaniche sono costituite da tiranti, leve, “catenacci” e relativi supporti, che trasmettono gli impulsi dei tasti e dei registri al somiere);
  3. il somiere (o i somieri corrispondenti alle varie sezioni dell’organo, nella classica struttura a canali per tasto e fondamentalmente di due tipi, “a tiro” e “a vento”);
  4. la manticeria (mantici “a cuneo”, “a lanterna”, “a sacco”);
  5. le canne (di due tipi fondamentalmente diversi per il modo di produzione del suono: “ad anima” aperte o tappate, “ad ancia”, con innumerevoli varietà per tipi, dimensioni, materiali);
  6. la struttura (la distribuzione delle varie parti nella cassa e l’articolazione dello strumento in più “corpi d’organo”: Primo Organo, Eco, Tergale, Pedale, ecc.);
  7. la cassa di risonanza e il prospetto o facciata (articolata in campi o campate e torri).
La tradizione organaria italiana – tecnica