Manutenzione e ampliamento di un organo da studio

Nel 1993 acquistai un organo da studio, costruito da Bruno Zardini su mio progetto.
Dopo venticinque anni è arrivato il momento di rivedere lo strumento e sistemare alcuni problemi che sono sorti nel tempo. Gli impianti di riscaldamento asciugano l’aria: d’inverno il legno è continuamente sottoposto a stress, che causano gravi deformazioni, in particolare nelle tastiere, e fessurazioni o scollature nei pannelli della cassa.

Ho desciso allora di smontare completamente l’organo, rimuovendo le tastiere, la pedaliera, le meccaniche, le canne, il somiere e il crivello, il mantice e il ventilatore.
All’apertura della cassa insonorizzata che contiene il motore elettrico, mi sono trovato di fronte a una spiacevole sorpresa: la schiuma sintetica fonoassorbente si stava disgregando in polvere, e poteva finire nel condotto dell’aria. Ho perciò dovuto rimuovere tutto il rivestimento della cassa. Lo dovrò sostituire con un nuovo isolante, che garantisca una più lunga durata. Il motore Laukhuff è già dotato di sordina, non è affatto rumoroso, potrebbe benissimo rimanere chiuso nella sua scatola di legno che lo protegge dalla polvere, senza bisogno di ulteriore insonorizzazione.

Prevedo di ampliare lo strumento, dotandolo di un corpo di pedale autonomo, giacché ora la pedaliera funziona solo unita al I o al II manuale.
È necessario un nuovo somiere per il pedale, con una serie di canne per il registro di Basso 8′. Servirà anche una nuova catenacciatura per comandare detto somiere, con i meccanismi di derivazione della Superottava 4′ e della Subottava 16′. Dovrò quindi costruire anche un piccolo mantice nuovo.

Aggiornerò periodicamente questa pagina, illustrando i progressi del lavoro.
Continua…

Castelguglielmo (Rovigo): positivo napoletano della fine del XVIII secolo

Durante il mese di luglio del 2018 ho eseguito la manutenzione dell’organo positivo di scuola napoletana conservato nella chiesa parrocchiale di Castelguglielmo (Rovigo).

Lo strumento fu costruito sul finire del Settecento. Fu acquistato dalla parrocchia polesana sul mercato antiquario nel 1978 per interessamento del compianto maestro Vincenzo Ferrari, e fu restaurato nello stesso anno da Alfredo Piccinelli.

In seguito al terremoto del 2012 l’edificio fu danneggiato e chiuso al culto. Con la prospettiva di dover restaurare la chiesa, si rese necessario spostare lo strumento, che fu quindi messo al riparo presso un locale di pertinenza della chiesa.
Terminati i lavori di consolidamento dell’edificio sacro, si è riportato l’organo nella navata destra, nel luogo esatto in cui era stato collocato 40 anni or sono dopo il primo restauro.
L’occasione ha reso possibile censire il materiale fonico e verificare lo stato di conservazione dello strumento, per restituirlo all’uso dopo una pulizia approfondita.

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San Leopoldo a Mirano (VE)

San Leopoldo a Mirano (VE)

M’è capitata l’occasione di accordare un interessante strumento di scuola napoletana, attribuito a un organaro della metà del Settecento, Marcantonio Picone. Non conosco altre informazioni sul costruttore dell’organo. Lo strumento è conservato nella chiesa di San Leopoldo a Mirano (Venezia).

Nell’impianto lo strumento è il classico positivo campano, con cassa armadio di pioppo, tastiera di 45 note con prima ottava corta, pedaliera di 8 note costantemente collegata al manuale, sette registri (Principale, Ottava XV, XIX, XXII, Voce Umana e Flauto in XII), Tiratutti e Zampogna. Tutte le canne hanno la bocca sotto il crivello, che è di pioppo.
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