Organo positivo detto l’Emiliano

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Dopo il Veneziano, il Vicentino e il Lusitano, sta per comparire in scena un nuovo personaggio: l’Emiliano. Questo nuovo organo positivo si ispira infatti a modelli di scuola emiliana tra Cinque e Seicento, opportunamente adattati alle esigenze del committente (trasposizione di nota, possibilità di modificare l’impianto di accordatura, facilità di trasporto). Alcuni di questi modelli bolognesi sono stati particolarmente significativi nella progettazione: l’organo conservato nella chiesa di Monte San Giovanni (nel comune di Monte San Pietro) attribuito a Paolo Cipri, 1578 e l’organo nella chiesa di Sant’Eugenio papa, attribuito a Carlo Traeri, 1675. Il piccolo organo ottavino di Carlo Traeri a Montasico di Bologna ha suggerito l’impostazione bipartita della controfacciata lignea.

La cassa è costruita in tre parti separabili: un basamento contenente il mantice, la cassa armadio anteriore con il prospetto e le canne di metallo, e la cassa posteriore con le canne maggiori di legno, che costituiscono la cosiddetta ”basseria”. A coronamento della struttura è posto un “cappello”, che tiene unite le due cassi superiori.
Il mobile è costruito con legno di pioppo e tiglio, con struttura a telai e pannelli. I pannelli laterali e posteriori sono rimovibili per la manutenzione dello strumento e l’accordatura.

La facciata consta di 19 canne di stagno appartenenti al Principale I 8′, articolate in tre campate di 7-5-7; la canna maggiore in prospetto corrisponde alla nota F18.
Nella cassa posteriore sono collocate le canne gravi della prima ottava dei registri di Principale I 8’ e Principale II 8’ e quelle di Ottava-Flauto 4’. La controfacciata è costituita dalle canne di cipresso del Principale II bassi.
L’articolazione del prospetto e gli elementi decorativi intagliati riprendono quelli dell’organo di Carlo Traeri conservato attualmente nella chiesa di Ravone a Bologna. Autore degli intagli in legno di cirmolo è lo scultore Sergio Bellani.

La tastiera ha l’estensione di 47 note (Do1-Re5) con prima ottava corta. Il corpo dei tasti è di abete. I diatonici sono ricoperti di bosso, con frontalino decorato “a chiocciola”. I cromatici sono di ebano. Trasposizione a scorrimento: 415, 440, 466 Hz.
La pedaliera ha 9 tasti, il telaio e i tasti sono di ciliegio. È costantemente unita al manuale.

La meccanica sospesa è costruita con catenacci di ferro e tiranti di ottone; i tasti sono collegati ai rispettivi tiranti con agganci guidati, in modo da permettere la trasposizione.
I comandi dei registri sono del tipo con “manetta ad incastro”, disposti in due colonne a destra del manuale.

Il somiere è “a tiro” a canali per tasto, è stato realizzato secondo criteri tradizionali con coperte di rovere massello, ventilabri e secreta di abete, guide e molle di ottone crudo, doppie guarnizioni di pelle d’agnello e feltro.
Il somiere è dotato di 49 canali: 47 sono per le note ordinarie (C1-D5 con prima ottava corta), cui si aggiungono il G#1 e il D#5 per la trasposizione a 415 e 466 Hz.
Il registro di Principale 8’ I è comandato da due stecche: una collocata anteriormente per le canne di facciata e interne ed un’altra per le canne gravi disposta sulla tavola inferiore del somiere verso il fondo. Le due stecche sono azionate da un’unica manetta.
Il registro di Principale 8’ II di legno è diviso in bassi e soprani tra le note C3/C#3, ha in comune con il Principale I le canne della basseria; le canne della sezione dei soprani potranno essere accordate leggermente crescenti o calanti per ottenere il registro di Voce Umana.
I registri di Ottava e di Flauto condividono le canne gravi del registro. Esse sono perciò controllate da un’unica stecca disposta in fondo al somiere. Non presentano differenze di intonazione e accordatura come invece avverrebbe se
fossero alimentate da due stecche indipendenti. Le due manette che comandano i registri di Flauto e Ottava sono indipendenti, entrambe azionano la stecca comune per le note gravi e la rispettiva stecca per le rimanenti note.

Manticeria: motore e mantice collocati nel basamento dell’organo.

Disposizione fonica
– prima colonna, registri di Ripieno: Principale I 8’, Ottava 4’, Decimaquinta 2’, Decimanona 1,1/3’, Vigesimaseconda 1’
– seconda colonna, registri di Concerto: Principale II di legno bassi/soprani 8’, Flauto in VIII bassi/soprani 4’, Flauto in XII bassi/soprani 2,2/3’

In totale lo strumento conta 383 canne.

Lo strumento è stato completato nella primavera del 2022 e l’intonazione finale è avvenuta con la collaborazione del collega Marco Fratti e dell’organista Bernard Foccroulle nella chiesa di Monte San Giovanni. L’inaugurazione è avvenuta in Francia, alla fine del mese di luglio 2022, nell’ambito del Festival Baroque de Tarentaise con due concerti tenuti dall’Ensemble InAlto.

L’organo è stato inaugurato nel contesto del Festival Baroque de Tarentaise (Conflans – Francia)

Prossimamente saranno disponibili saggi sonori e una galleria fotografica. Le fasi di costruzione dello strumento sono documentate nell’album “organo positivo” aggiornato periodicamente nella mia pagina facebook.