Il primo progetto di un organo per la chiesa di Zoppè di Cadore (BL) risale al 1892, quando fu interpellata la Premiata Fabbrica d’Organi Zanfretta e Figli di Verona. Il contratto fu firmato il 20 maggio 1895 per il prezzo di 1300 lire. Tre mesi più tardi gli operai stavano già lavorando al montaggio in chiesa, mentre falegnami locali costruivano la cassa. Il collaudo fu effettuato all’inizio del mese di settembre dal professor Pellegrino Marconi. Nell’ottobre del 1896 un incendio devastò il paese e la chiesa. Zanfretta fu richiamato per ricostruire lo strumento, recuperando ciò che poteva. L’organo fu probabilmente consegnato nel 1899.
Circa trent’anni dopo, nel 1932-33 la chiesa subì un ampliamento, che comportò anche lo scambio di posizione tra abside e facciata d’ingresso. Perciò la cantoria con la cassa e l’organo furono smantellate e riedificate secondo il nuovo orientamento. Non è noto chi abbia effettuato i lavori, probabilmente artigiani locali.
Al momento del sopralluogo lo strumento si trovava in condizioni di completa inefficienza, ma lo stato di conservazione delle canne più antiche era discreto. In epoca più recente fu ampliato, furono ricostruiti i somieri con sistema elettro-pneumatico, fu rifatta la consolle, il mantice venne sostituito. La Comunità di Zoppè ha manifestato il desiderio di recuperare lo strumento. Dopo l’esame della situazione, si è formulata un’ipotesi di recupero del materiale fonico originale, nel contesto di uno strumento sostanzialmente nuovo e più ampio.
Per la bella chiesina rinascimentale della Difesa a San Vito di Cadore ho costruito un piccolo organo positivo, che è stato collocato nella cantoria sopra il portale d’ingresso.
Lo strumento nasce dalla collaborazione fra me ed alcuni artigiani volontari della parrocchia: a me spettano la progettazione e la fonica, a loro la costruzione della cassa e delle canne di legno.
La richiesta iniziale di un piccolo organo a cassapanca con i registri di bordone e flauto per l’accompagnamento dei canti è stata in seguito modificata, per affiancare alla base dei registri di legno anche un Principale di stagno e alcune file di Ripieno; inoltre le risorse timbriche sono state rese più versatili dalla divisione della tastiera in bassi e soprani.
Lo strumento è stato costruito nel 2011 e inaugurato alla fine dell’anno.
Lo strumento è stato ricostruito per la chiesa madre di Mirabella Eclano. Il terremoto dell’Irpinia nel 1980 distrusse parzialmente l’edificio; l’organo si trovava allora nel transetto, in seguito a un rifacimento ad opera della ditta Continiello, e fu danneggiato dal sisma. In seguito lo strumento fu demolito e si conservò solamente parte del prospetto. Nel 2009 si decise di ricostruire l’organo, restaurando il prospetto ligneo conservato. Lo strumento nuovo fu consegnato nel 2010; ha trasmissione meccanica, due manuali e pedale, 18 registri.
Lo strumento fu collocato in chiesa nel corso degli anni ’50 del XX secolo da Guerrini. Sulla faccia esterna della tavola che costituisce il pavimento della secreta e su una catenacciatura ausiliaria si sono rinvenute le sigle impresse a fuoco “ZGB” (usate da Gio:Batta Zordan). Firma e data sono manoscritte a matita sul lato interno dell’antina di chiusura del piccolo somiere di basseria e risalgono forse a un intervento di manutenzione: Zordan Gio:Batta 1892 / e figli Cogollo. Fondatore della famiglia organaria di Cogollo (VI) fu Giovanni Battista Zordan (1813-1896); suoi successori furono i figli Francesco, che lavorò nella bottega del padre, Romano, che nel 1887 aprì una fabbrica a Caltrano, e Antenore che si unì inizialmente a Romano, per poi rendersi autonomo a Cogollo anch’egli.
Lo strumento era privo di cassa, con prospetto ceciliano retto da un somiere pneumatico con canne di zinco appartenenti ai registri di Principale, Ottava e Voce Umana nella regione dei 4 piedi. L’organo conservava buona parte delle canne di legno e metallo, i somieri, le catenacciature dei tasti e dei pedali, la tastiera, la pedaliera e il mantice. Tuttavia la disposizione dei registri fu modificata da Guerrini, che riunì le file di ripieno e di alcuni registri spezzati: Principale, Ottava e Flauto in ottava erano in origine divisi in bassi e soprani. Inoltre lo strumento disponeva originariamente di una Viola 4′ nei bassi e di un Flauto traversiere 8′ nei soprani, e della Voce Umana nei soprani. Guerrini sostituì Viola e Traversiere con una Gamba 8′ modificando il crivello e il somiere e portando la prima ottava su un somiere pneumatico (tra le canne di legno di questo registro si sono trovate quattro canne appartenenti al Principale antico, debitamente allungate). Fortunatamente le 26 canne della Viola 4′ furono incorporate nella Gamba 8′ (anche se scalate avanti di semitono, dotate di freno armonico, baffi e riccio d’accordatura). Il flauto traversiere è invece disperso. La Voce Umana fu ampliata di un’ottava verso il basso.
La disposizione fonica originale è la seguente:
Principale 8' bassi
Principale 8' soprani
Ottava 4' bassi
Ottava 4' soprani
Decimaquinta 2'
Decimanona 1.1/3'
Vigesimaseconda 1'
Voce Umana 8' soprani
Viola 4' bassi
Flauto traversiere 8' soprani
Flauto in Ottava 4' bassi
Flauto in Ottava 4' soprani
Contrabassi con rinforzi 16' e 8'
Accessori: Tiratutti a pedaletto e Rollante
Tastiera e pedaliera potrebbero non essere originali, e sembra che la tastiera sia stata ampliata: probabilmente aveva la prima ottava corta e contava 47 note. La estensione del manuale è attualmente di 58 note, C1-A5 con prima ottava cromatica, e l’estensione del pedale è di 25 note, C1-B2 più C3 per il Rollante, con prima ottava cromatica. Secondo consuetudine (analogamente a quanto accade anche negli strumenti di Callido per esempio), la prima ottava del pedale suona nella tessitura del 16′ con il rinforzo di 8′, mentre nella seconda ottava suonano le stesse canne della prima, giacché sono richiamate dai medesimi catenacci, ottenendo così l’effetto di un “ritornello” al grave che porta a una tessitura reale di 32′ con rinforzo di 16′). Il corpo del pedale consta di 6 canne tappate d’abete appartenenti alla prima ottava del 16′ munite di valvola semitonale, la cui meccanica si è conservata. Le ulteriori 12 canne di rinforzo di 8′ sono d’abete aperte. Sul somiere manca la nota 25, e il relativo pedale era muto. Dall’esame della catenacciatura è risultato che il 25° pedale azionava un registro accessorio, il Rollante, che permette a quattro canne di 8′ (C#, D#, F# e G#) di suonare assieme producendo l’effetto del tamburo. La meccanica dei registri fu modificata per disporre pomelli in linea orizzontale sopra la tastiera: in origine doveva essere a manette a incastro con scorrimento orizzontale disposte in colonna a destra della tastiera, e così è stata ricostruita sulla base di modelli storici. Nel restauro si è proceduto anche a ricostruire la cassa di risonanza di abete, integrare i registri mancanti e l’intera facciata con nuove canne in copia da organi Zordan.
Principale 8′
– prima ottava di abete con bocca riportata di noce, canne tappate da C1 a G1 e poi aperte, collocate ai lati della cassa; – facciata di Sn a cuspide con ali laterali – interno di metallo (lega Sn 15%)
12 canne C1-B1
27 canne C2-D4
19 canne D#4-A5
Ottava 4′
prime 7 note di abete tappate, poi di metallo
58 canne C1-A5
XV 2′
di metallo con ritornello al C#5
58 canne C1-A5
XIX 1.1/3′
di metallo con ritornelli al F#4 e F#5
58 canne C1-A5
XXII 1′
di metallo con ritornelli al C#4 e C#5
58 canne C1-A5
Viola 4′
di metallo, senza baffi né freno, né denti
26 canne C1-C#3
Flauto traverso 8′
di metallo, le prime tappate poi a cuspide
32 canne D3-A5
Voce Umana 8′
di metallo, accordatura calante
32 canne D3-A5
Flauto in ottava 4′
prime 12 in comune con l’ottava poi a cuspide
46 canne C2-A5
Contrabassi 16′ e rinforzi 8′
di legno, 6 tappate con valvola semitonale e 12 aperte
18 canne
totale
444 canne
Le bocche delle canne sono sopra al crivello, esclusa la Voce umana. Le canne sono segnate con omogeneità, graffite sul piede e sul corpo, con il numero di nota e la sigla del registro (non tutte): la prima canna del registro di Viola reca la firma e l’anno di costruzione 1891. Alcune canne, per il diverso sistema di segnatura che presentano, in particolare nel registro di Voce Umana, sembrano provenire da un altro strumento (forse anteriore), con prima ottava corta (dettaglio che si riscontra anche nella fattura della tastiera).
L’intonazione è stata recuperata attenendosi alla prassi consueta per il restauro degli strumenti storici, con una pressione del vento pari a 50 mm in colonna d’acqua. Il sistema di accordatura è il Vallotti con corista A3=438 Hz a 20°C.