Altro fiume d’inchiostro sull’arzigogolo di Bach. Per quanto lo si rigiri sottosopra, per quanto lo si compari con le fonti teoriche coeve, non si riesce a cavarne una versione univoca. Certamente la ricerca continuerà. Ma intanto provare in pratica questi sistemi aiuta a schiarirsi le idee. Forse si sbaglia a pretendere da questo arzigogolo ciò che si cerca. Però la curiosità non è vana e frutta qualche cognizione in più.
La prossima estate (spero di averne il tempo) farò nuovi video dimostrativi sull’accordatura secondo i sistemi storici più noti e affronterò anche quest’ultimo argomento.

Di Dominic Eckersley è l’articolo Rosetta Revisited: Bach’s Very Ordinary Temperament comparso nel 2012 nel ricchissimo sito Academia.edu dal quale cerco di tradurre la presentazione:

Ha Bach lasciato veramente un’annotazione di come accordava i propri strumenti da tasto, come vorrebbe farci credere Bradley Lehman nel suo articolo del 2005 “Bach’s extraordinary temperament: our Rosetta Stone”?
Muniti di lente alla Sherlock Holmes, possiamo addentrarci nei meandri di questo Codice Da Vinci dei segreti dell’accordatura? È possibile che miracolosamente la soluzione del temperamento di Bach sia apparsa grazie ad un allettante suggerimento che Bach stesso ci avrebbe lasciato in cima al frontespizio del Wohltemperierte Clavier sotto forma di una fioritura calligrafica, un messaggio segreto in codice, un aiuto mnemonico; o è piuttosto un semplice arzigogolo?
Purtroppo il “temperamento di Bach” concepito da Lehman non solo è incompleto, ma è pure fuorviante, suggerisce qualcosa di non verisimile, né coerente con le consuetudini dell’accordatura al tempo di Bach e forse molto diverso da ciò che Bach conobbe, o usò, o avrebbe potuto ritenere accettabile.
Che il ghirigoro calligrafico del frontespizio sia davvero uno schema di temperamento è sostenibile perché esso può essere suddiviso in elementi strutturali, analoghi per forma e disposizione ai valori propri degli intervalli che costituiscono il sistema di temperamento, documentati altrove nella letteratura del periodo.
E allora, come accordava realmente il proprio clavicembalo Bach? Questo articolo cerca di fornire una panoramica degli argomenti sollevati al rigurado da Bradley Lehman, e tenta di individuare la possibilità di scegliere come temperamento di Bach un temperamento storico vero e funzionante.
Questo articolo è una versione condensata e ancora sotto revisione in attesa della pubblicazione completa. Nella stesura di questo articolo ho attentamente e intenzionalmente evitato per quanto possibile scritti accademici moderni e scelto di concentrarmi sul lavoro storico per evitare che idee moderne potessero influire sugli argomenti discussi.

D. Eckersley sul temperamento di Bach