Cristo annuncia ai discepoli la sua prossima dipartita. È l’annuncio che getta gli uomini nella disperazione dell’abbandono, ma è anche l’annuncio della resurrezione, salvezza dell’umanità.
Bach perciò illustra gli affetti secondo la sua estetica musicale: cromatismo per il senso di prostrazione e d’abbandono, ritmo dattilico per la gioia della salvezza. I due sentimenti non coesistono nel testo, sono nettamente distinti: il primo verso Ihr werdet weinen und heulen indica il pianto e i gemiti degli apostoli, il secondo è introdotto dall’avversativa aber die Welt wird sich freuen, ma il mondo si rallegrerà. E ancora: Ihr aber werdet traurig sein. Doch eure Traurigkeit soll in Freude verkehret werden, sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.

Dunque Bach apre il coro della cantata con una fuga doppia: il primo tema è cromatico, cantato sul primo verso, quello dell’abbandono, che è esposto a turno da ciascuna delle quattro parti, mentre il secondo è giocato sul ritmo dattilico ed è a sua volta esposto non in forma imitata, ma a coppie, con la forte marcatura della parola aber. Quindi avviene la sovrapposizione dei due contrastanti motivi, perché i due sentimenti convivono negli apostoli.

È da notare l’uso del luminosissimo flauto piccolo, un flauto dolce soprano in Re, che sottolinea il lancinante tema cromatico e la gioiosa danza del controtema.
Inoltre otto sole battute di recitativo arioso, affidato al Basso, vox Christi, arrestano drammaticamente la fuga a metà, condensando il senso di sospensione e attesa; il corpo poi prosegue riprendendo l’esposizione dei due temi coesistenti.

Ihr werdet weinen und heulen