Positive Organ “Emiliano”

After the “Venetiano”, the “Vicentino” and the “Lusitano”, a new character has appeared on stage: the “Emiliano”.

This new positive organ is inspired by models of the Emilian school between the Sixteenth and Seventeenth centuries, suitably adapted to the modern needs (transposing keyboard, changeable tuning system, ease of transport). Some of these Bolognese models were particularly significant to me: the organ in the church of Monte San Giovanni (in the municipality of Monte San Pietro, Bologna) attributed to Paolo Cipri, 1578 and the organ in the church of Sant’Eugenio, attributed to Carlo Traeri, 1675. The small “organo ottavino” by Carlo Traeri in Montasico near Bologna suggested the bipartite layout of the wooden counter-façade.

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Organo positivo detto l’Emiliano

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Dopo il Veneziano, il Vicentino e il Lusitano, sta per comparire in scena un nuovo personaggio: l’Emiliano. Questo nuovo organo positivo si ispira infatti a modelli di scuola emiliana tra Cinque e Seicento, opportunamente adattati alle esigenze del committente (trasposizione di nota, possibilità di modificare l’impianto di accordatura, facilità di trasporto). Alcuni di questi modelli bolognesi sono stati particolarmente significativi nella progettazione: l’organo conservato nella chiesa di Monte San Giovanni (nel comune di Monte San Pietro) attribuito a Paolo Cipri, 1578 e l’organo nella chiesa di Sant’Eugenio papa, attribuito a Carlo Traeri, 1675. Il piccolo organo ottavino di Carlo Traeri a Montasico di Bologna ha suggerito l’impostazione bipartita della controfacciata lignea.

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Organo di legno positivo

Indeciso se costruire l’ennesimo organo a baule o un organo da tavolo, alla fine ho optato per un progetto speciale: organo di legno ad ala. Si tratta di uno strumento che prende ispirazione dalla consegna dell’organo ad ala “Lusitano” a Lisbona nel 2017/18. Durante l’ultima visita al Portogallo, fui condotto in una bella chiesa lisbonese dove nella polverosa cantoria sopra il portale d’ingresso stava smembrato un organo ad ala di chiara fattura italiana con tutte le canne di legno.

Avrei voluto rimanere nella chiesa per studiare lo strumento e farne i rilievi necessari, ma non fu possibile. Tuttavia questa occasione e l’incoraggiamento di alcuni musicisti interessati a questa tipologia d’organo mi hanno spinto a tentare il progetto.

Trattandosi di uno strumento per il basso continuo di nuova costruzione, ritengo che debba offrire alcune comodità di cui l’originale antico è sprovvisto: trasposizione a 415 e 461 Hz, prima ottava completa, accordabilità secondo i vari sistemi di temperamento in uso, relativa leggerezza e dimensioni ristrette.

La disposizione fonica è limitata ai soli registri di Principale, Ottava, Decimaquinta e Flauto in XII (quest’ultimo diviso in Bassi/Soprani).
Tutte le canne saranno di abete, secondo le misure dell’organo positivo italiano conservato alla Silberne Kapelle di Innsbruck.

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Manutenzione e ampliamento di un organo da studio

Nel 1993 acquistai un organo da studio, costruito da Bruno Zardini su mio progetto.
Dopo venticinque anni è arrivato il momento di rivedere lo strumento e sistemare alcuni problemi che sono sorti nel tempo. Gli impianti di riscaldamento asciugano l’aria: d’inverno il legno è continuamente sottoposto a stress, che causano gravi deformazioni, in particolare nelle tastiere, e fessurazioni o scollature nei pannelli della cassa.

Ho desciso allora di smontare completamente l’organo, rimuovendo le tastiere, la pedaliera, le meccaniche, le canne, il somiere e il crivello, il mantice e il ventilatore.
All’apertura della cassa insonorizzata che contiene il motore elettrico, mi sono trovato di fronte a una spiacevole sorpresa: la schiuma sintetica fonoassorbente si stava disgregando in polvere, e poteva finire nel condotto dell’aria. Ho perciò dovuto rimuovere tutto il rivestimento della cassa. Lo dovrò sostituire con un nuovo isolante, che garantisca una più lunga durata. Il motore Laukhuff è già dotato di sordina, non è affatto rumoroso, potrebbe benissimo rimanere chiuso nella sua scatola di legno che lo protegge dalla polvere, senza bisogno di ulteriore insonorizzazione.

Prevedo di ampliare lo strumento, dotandolo di un corpo di pedale autonomo, giacché ora la pedaliera funziona solo unita al I o al II manuale.
È necessario un nuovo somiere per il pedale, con una serie di canne per il registro di Basso 8′. Servirà anche una nuova catenacciatura per comandare detto somiere, con i meccanismi di derivazione della Superottava 4′ e della Subottava 16′. Dovrò quindi costruire anche un piccolo mantice nuovo.

Aggiornerò periodicamente questa pagina, illustrando i progressi del lavoro.
Continua…

Castelguglielmo (Rovigo): positivo napoletano della fine del XVIII secolo

Durante il mese di luglio del 2018 ho eseguito la manutenzione dell’organo positivo di scuola napoletana conservato nella chiesa parrocchiale di Castelguglielmo (Rovigo).

Lo strumento fu costruito sul finire del Settecento. Fu acquistato dalla parrocchia polesana sul mercato antiquario nel 1978 per interessamento del compianto maestro Vincenzo Ferrari, e fu restaurato nello stesso anno da Alfredo Piccinelli.

In seguito al terremoto del 2012 l’edificio fu danneggiato e chiuso al culto. Con la prospettiva di dover restaurare la chiesa, si rese necessario spostare lo strumento, che fu quindi messo al riparo presso un locale di pertinenza della chiesa.
Terminati i lavori di consolidamento dell’edificio sacro, si è riportato l’organo nella navata destra, nel luogo esatto in cui era stato collocato 40 anni or sono dopo il primo restauro.
L’occasione ha reso possibile censire il materiale fonico e verificare lo stato di conservazione dello strumento, per restituirlo all’uso dopo una pulizia approfondita.

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Organo di legno col Regale

organo di legno col regale

Questo strumento è stato costruito seguendo l’ideale cameristico di organo per l’accompagnamento del canto solista o di sonate a due o tre strumenti.
In origine esso disponeva di un registro di Principale 8′, aperto dal Si12, con canne di legno costruite seguendo l’esempio dell’organo di legno di scuola emiliana tardo rinascimentale custodito alla Silberne Kapelle a Innsbruck.
Similmente, l’Ottava è di legno, con canne aperte dal Sol8, tagliata con misure un semitono più strette del Principale.

L’organo è stato recentemente reintonato ed ampliato con un registro ad ancia, un Regale 8′, con tube corte di cipresso, semitappate nei bassi. I canaletti sono di ottone, sono cilindrici e terminano ad angolo con fondello riportato; i cunei sono di legno duro; ance e manicordi per l’accordatura sono di ottone crudo.

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Due nuovi organi ad ala

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Questi due strumenti prendono ispirazione dai modelli barocchi di scuola romana, con le opportune modifiche necessarie per garantire trasportabilità, versatilità e completezza d’uso sia come strumenti solisti che per l’accompagnamento.

Uno dei due, soprannominato “il Lusitano” si trova in proprietà privata in Portogallo. Il gemello, detto il “Vicentino”, è visitabile nel mio laboratorio ed è regolarmente noleggiato.

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San Leopoldo a Mirano (VE)

San Leopoldo a Mirano (VE)

M’è capitata l’occasione di accordare un interessante strumento di scuola napoletana, attribuito a un organaro della metà del Settecento, Marcantonio Picone. Non conosco altre informazioni sul costruttore dell’organo. Lo strumento è conservato nella chiesa di San Leopoldo a Mirano (Venezia).

Nell’impianto lo strumento è il classico positivo campano, con cassa armadio di pioppo, tastiera di 45 note con prima ottava corta, pedaliera di 8 note costantemente collegata al manuale, sette registri (Principale, Ottava XV, XIX, XXII, Voce Umana e Flauto in XII), Tiratutti e Zampogna. Tutte le canne hanno la bocca sotto il crivello, che è di pioppo.
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Organo a baule, in proprietà privata

Crocetta del Montello (TV)

Quest’organo a baule, costruito da me nel 2010, possiede tre registri: Bordone 8′ (interamente di abete), Flauto conico 4′ (prima ottava con canne tappate di abete, rimanenti canne coniche di metallo), Principale 2′ (interamente di metallo, con prima ottava tappata).
La tastiera ha l’estensione di 54 note, da Do1 a Fa5; può trasporre 1 semitono verso il grave (lo strumento possiede il Si0).
L’accordatura è ottenuta con anelli elastici, la pressione del vento è di 50 mm in colonna d’acqua.
L’organo è dotato di una ventola elettrica chiusa in una cassa separabile dal corpo. Il peso complessivo dello strumento è di circa 1 quintale; le dimensioni sono circa cm 120 × 60 e l’altezza è di cm 90 circa. Lo si solleva ai lati con due maniglioni, e lo si trasporta con un carrello fornito in dotazione. La cassa è protetta con una custodia impermeabile.

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Sant’Anna, Zoppè di Cadore (BL)

Chiesa di Sant'Anna, Zoppè di Cadore (BL)

Il primo progetto di un organo per la chiesa di Zoppè di Cadore (BL) risale al 1892, quando fu interpellata la Premiata Fabbrica d’Organi Zanfretta e Figli di Verona. Il contratto fu firmato il 20 maggio 1895 per il prezzo di 1300 lire. Tre mesi più tardi gli operai stavano già lavorando al montaggio in chiesa, mentre falegnami locali costruivano la cassa. Il collaudo fu effettuato all’inizio del mese di settembre dal professor Pellegrino Marconi.
Nell’ottobre del 1896 un incendio devastò il paese e la chiesa. Zanfretta fu richiamato per ricostruire lo strumento, recuperando ciò che poteva. L’organo fu probabilmente consegnato nel 1899.

Circa trent’anni dopo, nel 1932-33 la chiesa subì un ampliamento, che comportò anche lo scambio di posizione tra abside e facciata d’ingresso. Perciò la cantoria con la cassa e l’organo furono smantellate e riedificate secondo il nuovo orientamento. Non è noto chi abbia effettuato i lavori, probabilmente artigiani locali.

Al momento del sopralluogo lo strumento si trovava in condizioni di completa inefficienza, ma lo stato di conservazione delle canne più antiche era discreto. In epoca più recente fu ampliato, furono ricostruiti i somieri con sistema elettro-pneumatico, fu rifatta la consolle, il mantice venne sostituito.
La Comunità di Zoppè ha manifestato il desiderio di recuperare lo strumento. Dopo l’esame della situazione, si è formulata un’ipotesi di recupero del materiale fonico originale, nel contesto di uno strumento sostanzialmente nuovo e più ampio.

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