Questi due strumenti prendono ispirazione dai modelli barocchi di scuola romana, con le opportune modifiche necessarie per garantire trasportabilità, versatilità e completezza d’uso sia come strumenti solisti che per l’accompagnamento.
Uno dei due, soprannominato “il Lusitano” si trova in proprietà privata in Portogallo. Il gemello, detto il “Vicentino”, è visitabile nel mio laboratorio ed è regolarmente noleggiato.
La cassa è stata divisa in tre parti. La struttura di ciascuna sezione è costituita da telai di noce massello chiusi da pannelli rimovibili.
Il mobile è stato trattato con vernice turapori, quindi è stato levigato e lucidato a cera.
Le dimensioni approssimative del mobile sono: altezza 220 cm, larghezza 140 cm, profondità 65 cm (quest’ultima misura è riferita alla parte “ad ala”, giacché la punta della torre laterale sporge per altri 20 cm circa).
Per facilitare il trasporto dello strumento, anche la torre di sinistra, contenente le canne di basseria, è stata resa indipendente e può essere separata.
La base è alta 70 cm circa, mentre l’altezza massima della parte superiore è di 145 cm.
La facciata è composta da 25 canne di stagno del Principale 8′ (notes C 13-C37), le 5 canne maggiori sono collocate nella torre. Il prospetto è protetto da pannelli rimovibili.
L’accesso all’interno dello strumento avviene dal retro, togliendo il pannello dorsale.
Il leggio è posto davanti alla facciata ed è dotato di due possibili attacchi: sopra la bocca delle canne oppure sotto (in questo caso lo spartito deve essere posto orizzontalmente per non coprire le bocche stesse).
Il mobile è dotato di maniglioni per il trasporto e di quattro ruote girevoli fissate alla struttura sotto la base.
Tastiera: 51 note (C1-D51). I tasti sono di abete ben stagionato e senza nodi. I tasti diatonici sono placcati con bosso, i frontalini sono decorati con motivo “a chiocciola”. I rialzi dei tasti cromatici sono di ebano. Le dimensioni si rifanno a modelli storici italiani.
Trasposizione: la tastiera viene fatta scorrere lateralmente (a’ = 392 – 415 – 440 – 465 Hz a 20° C; anche il corista di 430 Hz può essere ottenuto, accordando le canne).
I comandi di registro sono posti ai lati della tastiera: bassi e soprani sono accoppiati nella medesima colonna, in modo da poter essere azionati con una sola mano (Principale b./s., VIII b./s., XV b./s. e XXII sono posti a destra; Regale b./s., Flauto in XII b./s., XIX b./s. e Cornetta si trovano a sinistra); la trasmissione dei comandi di registro è meccanica con rulli di alluminio e tiranti di noce.
La pedaliera di 13 note (C1-C13) è costantemente unita al manuale mediante fettucce di cotone ed è stata costruita in copia da un modello storico italiano.
La meccanica sospesa è costituita da bilanceri di faggio, che sporgono sotto la secreta fungendo da tasti ausiliari per l’accordatura quando non sia disponibile un assistente alla tastiera.
Il somiere a tiro a canali per tasto e stecche per registro è costruito secondo tecniche tradizionali, con una cintura di rovere massello. Per assicurare stabilità e resistenza all’umidità la tavola e il fondo dei canali, come pure i separatori, sono costruiti con compensato marino ad incollaggio fenolico. La secreta è fatta di pioppo, i ventilabri sono di abete, guarniti con feltro e pelle di agnello conciata all’allume. Le stecche sono di compensato marino e scorrono tra guarnizioni di feltro che compensano i movimenti del legno.
Tiranti e molle sono di ottone crudo.
Il crivello è di pioppo, tenuto in posizione da piedini di legno avvitati alle coperte. Tutte le canne sono fermamente ancorate al crivello.
Una ventola elettrica silenziosa, proporzionata alle esigenze dello strumento, è collocata nel basamento dell’organo. Anche il mantice a tavola flottante è alloggiato nel basamento. È provvisto di una sola piega diretta, le cui stecche sono di faggio, mentre le pareti, la tavola e il fondo sono di compensato di pioppo. Tutte le giunzioni sono impellate.
Disposizione fonica:
Principale 8′ b./s.
Ottava 4′ b./s.
Decimaquinta 2′ b./s.
Decimanona 1.1/3′ b./s.
Vigesimaseconda 1′ (registro intero)
Flauto in XII 2.2/3′ b./s. canne cilindriche
Cornetta 1.3/5′ canne coniche (solo nei soprani da C#26 con il corista normale di 440 Hz)
Violoncello 8′ b./s. ancia con tuba corta.
Spezzatura fra bassi e soprani: C25/C#26 con il corista normale di 440 Hz.
Le misure e progressioni delle canne sono derivate da modelli storici italiani di scuola irpina per Principale e Ripieno, di scuola emiliana per il Flauto in XII e di scuola callidiana per la Cornetta e il Violoncello.
L’intonazione si avvale di sottili denti praticati sulle anime e della regolazione del vento al piede.
La pressione del vento è di 49 mm in colonna d’acqua.
Tutte le canne di metallo sono dotate di anelli elastici di accordatura; le canne di legno aperte sono accordate mediante banderuole di legno inserite alla sommità dei corpi.
Dettagli tecnici:
Principale 8′
A#-1-G8 canne di abete, tappate, collocate nel basamento e nella torre laterale
G#9-B12 canne di abete, aperte, collocate nel basamento e nella torre laterale
C13-E17 facciata di stagno, collocate nella torre laterale
F18-C37 facciata di stagno
C#38-D#52 canne di stagno, interne
Totale: 54 canne
Ottava 4′
A#-1-B12 canne d’abete, aperte, collocate nella facciata laterale e nella torre
C13-D#52 canne di lega (Sn 30%, Pb 70%)
Totale: 54 canne
Decimaquinta 2′, Decimanona 1.1/3′, Vigesimaseconda 1′
Tutte di metallo (Sn 30%, Pb 70%).
Ritornelli: XV nessuno; XIX al F#43; XXII al C#38 e al C#50
Totale: 162 canne
Flauto in XII 2.2/3′
A#-1– A10 canne di abete, tappate
A#11-D#52 canne di metallo (Sn 30%, Pb 70%)
Totale: 54 canne
Cornetta 1.3/5′
C#26-D#52 canne di lega (Sn 30%, Pb 70%)
Totale: 28 canne
Violoncello 8′
Totale: 54 canne; tube di cipresso, canaletti e cunei di acero, ance e manicordi d’ottone crudo