Disposizione delle canne

La larghezza delle stecche, e quindi la distanza che separa i registri e la disposizione sincopata dei fori sono da decidersi in ragione dell’ingombro delle canne sul somiere. Lo spazio disponibile in altezza è limitato: si tenga conto della tastiera e di almeno 3-5 cm di vuoto fra la sommità della canna maggiore e il soffitto della cassa. Per esperienza so che molto difficilmente si riesce a collocare sul detto somiere una canna di 2 piedi aperta, è più semplice collocarne una di 1,1/3′. Dunque le prime canne del Pincipale 2′ dovranno essere spostate fuori somiere (a meno che non le si vogliano tappate); si potrà ragionevolmente iniziare la serie dal Sol o meglio dal Sol# della prima ottava. Facendo un rapido conto delle canne che non possono stare sul somiere per ragioni d’altezza, dovremo spostare: del Bordone 8′ tappato circa 15 note (da B0 a C#14), del Flauto 4′ a camino circa 10 note (da B0 a G#9), del Principale 2′ aperto circa 10 note come per il Flauto, a meno che non si decida di tapparle. Il Bordone può stare sul somiere a partire dal D15 se è collocato nello spazio libero oltre la tastiera verso il fondo dello strumento, tuttavia queste prime canne saranno necessariamente mitrate, cioè “piegate” a gomito.
Per favorire il suono e scongiurare effetti di trascinamento e disturbo, è buona regola tenere libero lo spazio davanti alla bocca di una canna per un raggio almeno pari al suo diametro: se questo non è possibile, si può tentare di ridurlo, magari orientando le bocche in modo favorevole e sfruttando al massimo i vantaggi della disposizione a sincope su due o anche tre file. Quest’ultima soluzione è pressoché inevitabile per le larghe canne del Bordone nelle due ottave acute.
Si disegnino in pianta le mezzerie dei canali. Quindi si tracci perpendicolarmente a esse una prima linea di fori. Ciascuna canna sta sul proprio canale. Partendo dall’ultima acuta e retrocedendo verso il grave, collocheremo la seconda canna sulla rispettiva mezzeria alla giusta distanza dalla bocca dell’altra. Ripeteremo questa operazione con la terza canna, formando così tre file di fori. Riprenderemo la serie con la quarta canna.
Rispetto alla disposizione classica a zig-zag su due file, con questo metodo la stecca risulterà più larga ma risparmieremo la laboriosa fresatura dei trasporti nella coperta.
Interrompiamo la successione quando l’ingombro del registro in larghezza si avvicina alla metà della larghezza di questo piccolo somiere, e ciò avviene nella terza ottava circa all’inizio dei soprani.
Per i bassi del Bordone che sono collocati sul somiere dovremo perciò fresare gli idonei trasporti nella coperta.
Il Flauto a camino 4′ e il Principale 2′ non hanno questo problema: le canne si possono collocare a sincope direttamente sui rispettivi canali.
Le dimensioni delle stecche derivano da questa disposizione, tenendo conto dei margini di almeno 7 mm attorno ai fori più esterni, della larghezza massima data al somiere e delle false stecche. Spesso queste sono sostituite da più semplici guide di legno oppure di ottone.
I registri sono disposti dal fondo del somiere verso il fronte a scalare in altezza, per ragioni di spazio e anche per praticità di accordatura: in ordine quindi saranno Bordone 8′, poi Flauto a camino 4′ e davanti a tutti, subito sotto la tastiera, Principale 2′.
Dobbiamo ora stabilire la collocazione delle canne trasportate fuori somiere: le soluzioni adottate dagli organari sono disparate, descriverò quella che ritengo più soddisfacente.
Spesso l’accordatore che deve preparare lo strumento per un concerto ha poco tempo disponibile e deve operare in condizioni disagevoli: reputo quindi necessario che l’accesso alle canne e al somiere sia comodo e la disposizione interna di facile lettura. Perciò davanti alla secreta non dovrebbero mai trovarsi canne. Le coperte devono essere autonome per ciascun registro e sopra di esse dovrebbero stare solo le canne del rispettivo registro, con il proprio singolo crivello: ciò facilita immensamente l’accesso alle stecche. Per questo stesso motivo i pironi dovrebbero entrare nella cintura del somiere senza attraversare la coperta. Essi inoltre dovrebbero essere facilmente raggiungibili e possibilmente correre diretti dal tasto al ventilabro, senza catenacciatura.
Un’altra considerazione riguarda i bassi del Bordone: sono le canne più ingombranti dell’organo, la base della fonica. Affinché suonino con la dovuta precisione e presenza è necessario lasciare libero davanti alle bocche quanto più spazio è possibile. Talvolta si sceglie di disporre le bocche verso l’esterno della cassa: personalmente preferisco che le canne suonino dentro la cassa, sfruttandone l’effetto di amplificazione, anche se ciò può comportare alcune difficoltà d’intonazione.
Ascoltando attentamente il timbro di una canna tappata grave posta lontano da pareti, si noterà che l’intensità degli armonici, in particolare la duodecima, varia molto a seconda della posizione assunta. Si dice che il suono dei bassi di bordone è direzionale. La vicinanza a pareti che riflettono l’onda acustica migliora notevolmente la presenza dell’armonico fondamentale.
L’ultima considerazione riguarda la collocazione di mantice e ventola. La capacità di un mantice è data dal volume d’aria in pressione che è capace di muovere; è quindi calcolabile conoscendo le misure della tavola e la sua corsa. Il volume così ottenuto è quello effettivamente disponibile. Quando la tavola ha terminato la propria corsa, non è più possibile comprimere aria: la cassa del mantice quindi non ha alcuna efficacia. È evidente che quanto maggiore è la superficie della tavola tanto minore potrà essere la sua corsa. Per stimare la dimensione della tavola del mantice in piccoli organi positivi darò una regola empirica che fornisce valori molto abbondanti: 9 dm2 per registro (ossia un quadrato 30×30 cm). In un piccolo organo con due o tre registri basterebbero anche 4 dm2 per registro, la tavola del mantice potrebbe quindi misurare circa 20×60 cm; ma avendo lo spazio si può sfruttarlo completamente.
Una soluzione frequentemente adottata è quella di ricavare un mantice a cuneo nel fondo della secreta. L’accesso del vento è regolato da un ventile posto nella secreta stessa, sopra l’imboccatura del condotto d’alimentazione, e collegato rigidamente alla tavola del mantice. La pressione è ottenuta mediante robuste molle di acciaio armonico che premono sulla tavola tra il pavimento della cassa e il somiere. Oltre alla vistosa economia di spazio, questo sistema è più efficiente del classico sistema gravitazionale in cui, per le esigue dimensioni della tavola, l’inerzia dei pesi influenza negativamente la stabilità del vento.
La ventola sarà posta in una scatola autonoma esterna, collegabile al somiere. I vantaggi di questa scelta sono soprattutto nell’alleggerimento dell’organo e nell’economia di spazio. Diversamente, dato l’ingombro della ventola (esistono modelli orizzontali o verticali dotati di sordina che misurano circa 30×30×25 cm), si dovrebbe alzare il somiere e conseguentemente ridimensionare la cassa.
Stabiliti questi punti essenziali nella progettazione dello strumento, la disposizione delle canne è quasi obbligata. Le prime dodici canne del Bordone saranno collocate in orizzontale contro la parete posteriore del mobile: le bocche saranno rivolte verso l’interno della cassa sul lato dei bassi a sinistra mentre nel lato a destra troveranno posto le cosiddette mitrature, le porzioni dei corpi che eccedono in lunghezza ritorte a 90°.
Di fronte ai bassi del Bordone sarà collocato il somiere; lungo il fianco sinistro saranno disposte le prime canne del Flauto a camino e nel fianco destro i meccanismi di comando dei registri.
Sotto la tastiera saranno i pironi e quindi il somiere, con accesso alla secreta dal fronte. La cassa del mantice starà a sinistra del mobile.

Da continuarsi…

Costruzione d’un piccolo organo a baule – 4