Manutenzione e ampliamento di un organo da studio

Nel 1993 acquistai un organo da studio, costruito da Bruno Zardini su mio progetto.
Dopo venticinque anni è arrivato il momento di rivedere lo strumento e sistemare alcuni problemi che sono sorti nel tempo. Gli impianti di riscaldamento asciugano l’aria: d’inverno il legno è continuamente sottoposto a stress, che causano gravi deformazioni, in particolare nelle tastiere, e fessurazioni o scollature nei pannelli della cassa.

Ho desciso allora di smontare completamente l’organo, rimuovendo le tastiere, la pedaliera, le meccaniche, le canne, il somiere e il crivello, il mantice e il ventilatore.
All’apertura della cassa insonorizzata che contiene il motore elettrico, mi sono trovato di fronte a una spiacevole sorpresa: la schiuma sintetica fonoassorbente si stava disgregando in polvere, e poteva finire nel condotto dell’aria. Ho perciò dovuto rimuovere tutto il rivestimento della cassa. Lo dovrò sostituire con un nuovo isolante, che garantisca una più lunga durata. Il motore Laukhuff è già dotato di sordina, non è affatto rumoroso, potrebbe benissimo rimanere chiuso nella sua scatola di legno che lo protegge dalla polvere, senza bisogno di ulteriore insonorizzazione.

Prevedo di ampliare lo strumento, dotandolo di un corpo di pedale autonomo, giacché ora la pedaliera funziona solo unita al I o al II manuale.
È necessario un nuovo somiere per il pedale, con una serie di canne per il registro di Basso 8′. Servirà anche una nuova catenacciatura per comandare detto somiere, con i meccanismi di derivazione della Superottava 4′ e della Subottava 16′. Dovrò quindi costruire anche un piccolo mantice nuovo.

Aggiornerò periodicamente questa pagina, illustrando i progressi del lavoro.
Continua…

Organo da studio, in proprietà privata

Organo da studio

Lo strumento è stato costruito da me in due esemplari, entrambi in abitazione privata, fra il 2007 e il 2008.
Cassa: racchiude interamente lo strumento. La struttura consta di telai di rovere massello, pannelli laterali rimovibili con anima di abete listellare, lastronati con rovere e pannelli dorsali di pioppo.
In nuovi progetti la struttura può anche essere costruita con altri legni.
La finitura è ottenuta con applicazione di vernice turapori e lucidatura con cera d’api.
Le dimensioni approssimative della cassa sono: altezza 270 cm, larghezza 170 cm e profondità (senza pedaliera) 65 cm.
La facciata consta di 32 canne di stagno aperte del Principale 8′ (C2-G2 nelle campate laterali a cuspide e G#2-G4 nella campata centrale ad ala).

Tastiere: 2 manuali di 58 note (C1-A5). I tasti sono di abete. I diatonici sono ricoperti di bosso, con frontalino semplice. I cromatici sono di ebano di semplice fattura.
Modiglioni, comandi di registro e pedaletti sono di noce lucidato a cera.
Pedaliera: retta parallela di 30 note (C1-F3) di rovere, con tasti cromatici di wenge, lucidata a cera. Dimensioni standard.
Leggio e panca di rovere massello, secondo disegno tradizionale.

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Organo da casa, in proprietà privata

Organo da studio

Un organo da studio di tre soli registri, con canne di abete, chiuso in cassa armadio con portelle, pensato per una destinazione domestica in una piccola camera in appartamento condominiale è ideale per lo studio e mira quindi prima di tutto alla sensibilità di tocco. A tale scopo sono state eliminate le catenacciature e semplificate le meccaniche degli accoppiamenti. Le canne sul somiere unico hanno disposizione cromatica; le canne maggiori del pedale sono poste contro la parete posteriore dello strumento.
La fonica è ridotta all’essenziale.

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