Trascrivere per organo è interessante e divertente. Limitatamente al repertorio barocco, spesso le sonate da camera o da chiesa sono composte a due o tre parti, e risultano abbastanza semplici da intavolare. I concerti grossi e quelli per strumento solista invece hanno una struttura a quattro o cinque voci, che richiede qualche adattamento per rispettare i ruoli dei gruppi orchestrali e i piani sonori.
Quando si adatta un brano all’organo è inevitabile la perdita della dimensione legata alle variazioni di intensità sonora, che sono proprie di tutti gli strumenti a corde, a fiato e della voce umana. Tuttavia con la scelta timbrica e l’agogica si può in qualche modo rimediare a questa perdita.