Povero organo: come sbuffa in combattimento, poi tremola, poi goffamente lugubre, poi sbrodolone… Ricordo troppo bene l’incisione di Leonhardt (la cassetta registrata sarà finita chissà dove), per non provare un po’ di malinconia passatista.

Johannes Kuhnau pubblicò nel 1700 queste famose sonate descrittive. Composte secondo il pesante gusto retorico del Barocco germanico, sono pensate per uno strumento da tasto, come il cembalo, l’organo o addirittura il clavicordo, che forse meglio degli altri si presta a modellare i sentimenti in una confortevole cornice domestica.

Guerra e pace luterana