Francisco Correa de Arauxo (Siviglia 1584 – Segovia 1654) fu organista a servizio della Iglesia Colegial del Divino Salvador a Siviglia per 36 anni circa (dal 1 settembre 1599 sino al 31 marzo 1636). Aveva da poco passato i 40 anni quando pubblicò la Facultad orgánica.
Nel 1636 si trasferì a Jaen, essendogli stato offerto il posto di organista nella Cattedrale. Dopo quattro anni, nel 1640, si spostò presso la Cattedrale di Segovia, dove rimase organista sino alla morte avvenuta nel 1654, all’età di settanta anni.

SIVIGLIA
L’assetto attuale della chiesa Collegiata di San Salvador a Siviglia è opera di Leonardo de Figueroa e risale al 1712, mentre l’organo è opera di Juan Debono del 1794, restaurato parzialmente nel 1983 da G. Grenzing: perciò nulla si conserva oggi degli ambienti in cui operò il musicista. La chiesa è per importanza seconda solo alla Cattedrale, dipende direttamente dal Vescovo. Le funzioni religiose avevano un tenore simile a quelle officiate nella Cattedrale. Arauxo divenne organista della prestigiosa collegiata alla sola età di 15 anni. Era sicuramente già noto in città per il talento musicale. Suoi maestri potrebbero essere stati Hernando de Tapia, Estacio de la Serna e Miguel de Coria, che avevano servito come organisti nella Collegiata, ma anche Francisco de Peraza, virtuoso organista della Cattedrale. Arauxo esplicitamente descrive in una nota il panorama musicale poco evoluto nella sua città all’epoca dei suoi primi studi e dichiara di aver cominciato ad aprire gli occhi sulla modernità attraverso unos versos de octavo tono por delasolrre de Peraza e otros de Diego de el Castillo (anch’egli organista della Cattedrale).

Pagati stabilmente a servizio della Collegiata erano anche 8 cantori (6 ragazzi, cui si aggiunsero dal 1630 in poi 2 castrati) e 4 strumentisti (corneta, sacabuche e bajón). Potevano esserci scambi musicali tra Collegiata e Cattedrale, e il maestro di cappella di quest’ultima poteva essere invitato ad esprimere un giudizio su nuovi musicisti in San Salvatore. Tuttavia era fatto severo divieto all’organista e agli altri musicisti di svolgere la propria attività altrove, per arrotondare lo stipendio, come pure vietato era presentare domanda per posti vacanti presso altre istituzioni. Arauxo integrava i propri guadagni con l’accordatura dei due organi di San Salvador. Si è calcolato che mediamente lo stipendio di Correa per i suoi servizi a San Salvador ammontasse a circa 49.000 maravedis annui. Normalmente i maestri di cappella guadagnavano di più dei musici, tuttavia risulta che perfino il famoso Diego de Palacios, assunto dal Capitolo nel 1630 come maestro di cappella, fu pagato con soli 15.000 maravedis annui.

Il Capitolo mostrò a Correa la propria stima e fiducia in varie occasioni: grazie forse al suo notevole talento musicale egli potè ricevere gli ordini non appena raggiunse l’età di 24 anni; in più occasioni fu dispensato dal servizio e per ben due mesi nel 1629 riuscì a farsi sostituire dal suo allievo Antonio Carrasco.

Sono però documentati anche attriti fra Correa e i musici, e fra Correa e il Capitolo, addirittura una ribellione che costò all’organista il carcere. All’inizio del 1630 si celebrò un’importante evento nella Collegiata, in occasione della nomina a vescovo ausiliario di un canonico. La celebrazione della messa avrebbe dovuto essere particolarmente fastosa, richiedendo perciò anche un maggiore impegno musicale. Questo però non sarebbe stato adeguatamente compensato. Correa allora si rifiutò di suonare e consegnò al sostituto Antonio Carrasco, suo allievo, solamente la chiave del piccolo organo. Dopo che Correa fu imprigionato, però, la chiave dell’organo grande non fu più trovata, costringendo i canonici a cambiare la serratura. Fu necessario un lungo processo, con molti testimoni, prima che il capitolo consegnasse nuovamente a Correa le chiavi della cantoria.

Nonostante fosse obbligato a servire solamente San Salvador, negli anni trascorsi a Siviglia Arauxo cercò di ottenere il posto d’organista presso altre sedi. Nel 1613 si tenne un concorso presso la Cattedrale della stessa città e Arauxo vi partecipò confrontandosi con Francisco Pérez de Cabrera and Francisco Díaz. Pérez ottenne il posto e Díaz ricevette 50 ducati per coprire le spese sostenute durante la competizione, mentre Correa rimase escluso. In seguito, nello stesso anno 1613, Correa tentò un concorso nella Cattedrale di Málaga: suo antagonista fu Luis Páez de Malvenda che si aggiudicò il posto. Nel 1618 Correa nuovamente concorre per un posto di organista a Toledo, perdendo questa volta nei confronti di Francisco Peraza II, il nipote di Jerónimo. Di questa competizione sappiamo che si tenne su un piccolo organo approntato appositamente; ai candidati fu chiesto di tañer un cuarto tono, di suonare alcune parti e cantarne simultaneamente un’altra, di eseguire a memoria un motetto a quattro che avevano potuto esaminare il giorno precedente, di mostrare le proprie abilità ad esempio nel compás ternario e nella proporción mayor. Non è infondato sospettare che gli insuccessi di Correa abbiano ragioni extramusicali. Tuttavia rimane da far luce sull’assunzione di Correa alla collegiata di San Salvatore nel 1599: prima d’essere eletto ufficialmente, risulta essere stato organista sostituto e regolarmente pagato. All’epoca era titolare Miguel de Coria, che morì verso la fine del mese di luglio per una grave malattia. Il bando del concorso per il posto vacante fu esposto per un mese circa, e a settembre il capitolo si riunì per scegliere il nuovo organista. Due erano i candidati: Francisco Correa de Arauxo e Juan Picafort.

Lo scrutinio portò a favore di Correa 7 voti mentre Picafort ne ebbe solo uno, dei nove votanti un canonico si astenne. Picafort aveva 49 anni, era di nazionalità inglese (a Siviglia esisteva una piccola colonia di Inglesi). Subito fece ricorso per irregolarità procedurali, sicché la nomina di Correa fu annullata. Il processo si concluse nel 1602 a favore di Correa. Egli nel frattempo aveva continuato a servire il Capitolo di San Salvatore, che gli aveva riconosciuto il ruolo di organista sostituto. Picafort replicò l’appello ma, nel 1604, decise di desistere (dopo essere stato organista della parrocchia sivigliana di Sant’Anna, divenne organista della Cappella Reale nel 1605).

JAÉN
Le ragioni dell’abbandono del posto a Siviglia non sono note. A Jaén i canonici della cattedrale ammiravano l’abilità di Correa come compositore oltre che come virtuoso dell’organo. Il primo atto di Correa è la composizione di chanzonetas (oggi perdute) per la festa del Corpus Domini nel giugno del 1636 (fu compensato con sei polli). Come organista titolare della cattedrale, Arauxo sostituì Miguel García. Il maestro di cappella, José de Escobedo, era succeduto al vecchio Juan de Riscos, e stava ampliando l’attività musicale, anche tramite l’ingaggio di nuovi musicisti, in particolare suonatori di legni, vihuelas, e chitarre. Nelle norme emanate dal Capitolo si permetteva all’organo e/o agli strumenti di sostituire il canto dei salmi, purché il testo fosse recitato ad alta voce in modo comprensibile.
Tuttavia nel 1640 Correa decide di abbandonare Jaén e l’Andalusia per Segovia. Le ragioni non sono note. Forse era poco soddisfatto dell’organo, piccolo e vecchio, che nonostante le regolari manutenzioni, non era adeguato alla musica eseguita. Forse era infastidito dai continui interminabili cantieri aperti nella cattedrale, allora in piena ricostruzione.

SEGOVIA
Al concorso per il posto di organista nella cattedrale parteciparono, oltre a Correa, Pedro Jalón da Burgos, Domingo Serrano da Osma, e Andrés de Ortega da Zamora. Il nuovo titolare succedeva a Juan de Soto. A Segovia operavano alcuni tra i migliori organisti del tempo: al monastero del Parral suonava Fray Pedro Treviño, allievo dell’organista di corte e professore universitario, Bernardo Clavijo del Castillo e nella cattedrale era stato organista Francisco Peraza II.

Nel 1641 Correa fu invitato a partecipare a un nuovo concorso dal capitolo della cattedrale sivigliana. Rifiutò ripetutamente l’invito: la cattedrale di Segovia vantava una tradizione musicale illustre e offriva notevoli vantaggi economici. Proprio la volontà di conservare questo meritato prestigio induceva il capitolo della cattedrale di Segovia a emanare norme sul comportamento che i musici dovevano tenere e sulle pratiche musicali da seguire. In particolare è rilevante il desiderio di rinnovare l’uso del contrappunto alla mente. Si rimarca inoltre la necessità di recitare ad alta e chiara voce il testo di inni e salmi nella pratica dell’alternatim. Organo e strumenti suonavano assieme, perciò l’organista era di diritto interpellato per l’assunzione di nuovi musici. Questi erano di norma suonatori di fiati, ma all’epoca di Correa la cattedrale aveva al servizio anche degli arpisti.

Per la terza volta, nel 1642, il capitolo della cattedrale di Siviglia invitò Correa a partecipare al concorso per il posto di organista titolare. Per la terza volta Correa rispose con una lettera di diniego, spiegando che non intendeva offendere il capitolo di Segovia, perdendo anche la reputazione guadagnata presso la città e presso i propri allievi.
Verso il 1653 lo stato di salute di Correa si aggravò, impedendogli di attendere ai propri impegni musicali. Juan Sanz accettò di ricoprire l’incarico di sostituto. Arauxo morì nell’ottobre del 1654. Fu sepolto nella cattedrale di Segovia, secondo le proprie volontà.

Questo articolo è liberamente tratto da Iina-Karita Hakalahti, Maestro Francisco Correa de Arauxo’s (1584–1654) Facultad Orgánica (1626) as a source of performance practice | A Dissertation Presented to the DocMus Department of the Sibelius Academy in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Music | June 2008, Helsinki University Print, Helsinki 2008, reperibile online

Francisco Correa de Arauxo